Congedo di maternità: cos’è e come funziona? È un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro riconosciuto alle lavoratrici dipendenti durante la gravidanza e il puerperio (oltre che in caso di adozione o affidamento di minori),che copre un arco temporale pari a 5 mesi, ovvero due mesi antecedenti alla data presunta del parto e i tre mesi successivi. Se le condizioni lo consentono, la lavoratrice può scegliere di posticipare il congedo fino alla data effettiva del parto. In particolare il d.lgs 151/2001 ha introdotto il congedo di maternità flessibile, ossia la possibilità riconosciuta alla lavoratrice di proseguire l’attività lavorativa durante l’ottavo mese di grstazione, per prolungare il periodo di congedo dopo il parto per un numero di giorni pari a quelli lavorati. Per avvalersi della flessibilità, è necessario il rilascio, entro la fine del settimo mese di gravidanza, del certificato medico del Servizio sanitario nazionale, attestante specificatamente l’assenza di situazioni di rischio per la salute, della madre e del nascituro. La legge di Bilancio 2019 ha poi introdotto una variante ancora più flessibile che consente alle donne di lavorare fino al nono mese, facendo dunque slittare ulteriormente il periodo di astensione dopo il parto. Durante il congedo di maternità obbligatorio, le madri hanno diritto a percepire un’indennita’ economica pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera posta a carico dell’INPS.